Nell’articolo di oggi riceverete, oltre ai classici cinque “turismi”, una tipologia aggiuntiva, che solitamente non viene considerata come a sè stante, sebbene lo sia completamente!
Turismo Rurale
Il turismo rurale può considerarsi incluso nella categoria del turismo sostenibile (che vi andrò ad illustrare tra poco).
Il viaggiatore che sceglie questo tipo di esperienza, è sicuramente un amante della campagna e delle zone non troppo popolose di ogni Paese (appunto, rurali); la particolarità di questo genere di turismo, infatti, si incentra sulla partecipazione dell’ospite nelle attività agricole della struttura che lo ospita. Talvolta, i proprietari del terreno in cui si andrà a passare il tempo potrebbero non volere un pagamento in denaro, richiedendo solamente un aiuto di tipo lavorativo (un esempio potrebbe essere colui che sceglie di passare le vacanze in una casa di campagna, senza pagare alcun tipo di affitto, passando qualche giornata a raccogliere i frutti dai terreni circostanti).
Tutto questo viene svolto per permettere lo sviluppo territoriale delle zone rurali, e per accrescerne l’economia. Per questo stesso motivo, le zone rurali nel mondo sono vastissime, ed in continua espansione, distribuite in tutto il globo.
Turismo Enogastronomico
E’ una delle tipologie di turismo più diffuse, soprattutto qui in Italia, patria del cibo e dei vini!
Come dice la parola stessa, il turismo enogastronomico si incentra sulla cultura locale del cibo e dei vini, che sono fattori importanti per quanto riguarda la differenziazione di un determinato territorio, rispetto agli altri; è per questo che appena incontriamo qualcuno da un altro paese, la prima cosa che ci viene in mente è, solitamente, la cucina del luogo!
Alcune delle attività principali scelte da coloro che desiderano scoprire le tradizioni del Paese visitato sono: assaggiare i prodotti tipici (in un ristorante cosiddetto “per turisti”, oppure direttamente in un locale generalmente frequentato dai residenti, e quindi più “originale”), visitare mercati o fiere agricole, partecipare a dei corsi di cucina o prendere parte ad un’esperienza di assaggio, e moltissime altre sempre relative al “food & beverage”!
Gli Stati di riferimento per questo tipo di turismo sono: Italia, India, Cina, Giappone, Messico, Spagna, Stati Uniti, Francia ed Australia.
Turismo Sostenibile e Responsabile
Qual è la differenza?
Le persone che scelgono di effettuare un viaggio sostenibile si basano sull’arrecare l’impatto minore possibile all’ambiente, mentre nel turismo responsabile si applica lo stesso principio, ma dal punto di vista delle popolazioni a cui si va a fare visita.
Queste due tipologie di turismo (ormai quasi sempre conglobate nella nomenclatura generica di “turismo sostenibile”) si basano principalmente sull’applicazione di alcune “norme di buona condotta” suddivise in tre macro-categorie: ambiente, cultura ed economia.
Nell’ambito ambientale si richiede di: rispettare il territorio; evitare lo sfruttamento degli animali; utilizzare le risorse (come acqua, elettricità, ecc.) con moderazione; non accettare borse di plastica; rispettare la raccolta differenziata per permettere il riciclo dei materiali (in caso non venisse già applicato questo metodo, è possibile proporlo).
In campo culturale i turisti vengono invitati a: informarsi e rispettare gli usi e i costumi del luogo; imparare qualche parola nella lingua locale; donare (se si ha il piacere di farlo) materiali utili; non imporre la propria cultura su quella locale; chiedere sempre il permesso prima di fotografare qualcuno, proprio come fareste nella vostra città. Dal punto di vista economico si dovrebbe: prediligere i piccoli negozi o i mercati, scegliere di alloggiare nelle strutture ricettive gestite da personale locale e non incentivare il lavoro minorile accettando servizi da bambini o dando loro l’elemosina.
Scegliere di viaggiare in modo sostenibile e responsabile dovrebbe essere una priorità, considerando anche che sarebbe efficace in qualsiasi Nazione visitata!
A voi le 10 regole del viaggiatore green di Alternativa Sostenibile!
Turismo Creativo
Il turismo creativo è uno tra i tanti creati più di recente (ci si aggira attorno gli anni ’90 e 2000).
Esso si basa sul dare la possibilità al turista di apprendere nuove conoscenze e capacità attraverso le caratteristiche e peculiarità del luogo; si spazia dalle attività prettamente creative, come la pittura e la scultura, per poi passare alle nozioni più diversificate, in ogni ambito. Essendo, questa tipologia di turismo, tanto nuova quanto diffusa, oramai qualsiasi località cerca di implementare attività che soddisfino anche chi sceglie questa “modalità di vacanza”. Allo stesso tempo, in questo modo si avrà anche un giro economico più ampio, grazie alle collaborazioni nate tra strutture ricettive e aziende creative locali.
I Paesi conosciuti maggiormente, “attrezzati” per questo tipo di viaggiatori sono: Stati Uniti, Spagna, Australia e Olanda.
Turismo Incoming, Outgoing e Nazionale
Queste tipologie di turismo (che vanno sempre a braccetto, per questo ho scelto di considerarle come fossero una sola) sono due macro-aree del turismo generico.
Il turismo incoming comprende tutti i movimenti da un Paese straniero, verso il proprio (per esempio, fanno parte del turismo incoming le persone che da una qualsiasi altra Nazione, arrivano in Italia), mentre il turismo outgoing è esattamente il contrario, quindi i movimenti di viaggiatori dall’Italia verso l’estero. Per quanto riguarda il turismo nazionale, invece, è quello che porta i viaggiatori a spostarsi all’interno del proprio territorio (ad esempio, da una città italiana ad un’altra città italiana). Di quest’ultimo si potrebbero dare ulteriori informazioni, dal punto di vista di turismo interregionale o interprovinciale, che sono, proprio come dice il nome: gli spostamenti da regione a regione e da provincia a provincia.
Spero che le informazioni di oggi siano state esaustive, e che possano magari tornarvi utili in caso di necessità!