Molte volte viaggiare è sinonimo di voler esplorare nuovi paesi, integrarsi nella cultura e provare le usanze del luogo. Qual è il modo migliore di permettere tutto questo, se non imparare le lingue?
Fin da piccola sono sempre stata incuriosita dalle lingue straniere. Mi infastidiva che le persone si parlassero senza che io capissi una parola. Per me è iniziato tutto in terza elementare, con la nostra prima lezione di inglese! Ero entusiasta di poter finalmente leggere, parlare e scrivere in un idioma non mio, infatti sin dall’inizio ho dato ottimi risultati.
Alle medie era arrivato il momento di scegliere la seconda lingua straniera da voler studiare, e mi sono lanciata sullo spagnolo perchè….okay dai ammettiamolo, siamo cresciuti tutti con i nostri genitori che ci facevano ascoltare le canzoni in spagnolo!
Appena arrivata alle superiori, facendo il turistico ho dovuto scegliere di nuovo due lingue straniere (l’inglese era obbligatorio, per fortuna direi!) e ho voluto puntare sulla continuazione dello spagnolo, che mi è sempre piaciuto un sacco; dal terzo anno ho aggiunto russo (ho scoperto solo ora, purtroppo, le potenzialità del tedesco e/o del francese). In quinta superiore ho voluto frequentare un corso extra-curriculare di arabo, il pomeriggio, perchè è una lingua che mi ha sempre affascinata.
Ora che la premessa è stata fatta, siamo qui per parlare delle scuole all’estero che ho frequentato durante gli anni delle superiori (anche se solo per due settimane ciascuna) sotto forma di viaggi-studio. (Differenza fra viaggio-studio e scambio culturale)
CELT – Cardiff, Galles
In terza superiore abbiamo partecipato come classe al nostro primo viaggio-studio all’estero. Ci è stata assegnata la CELT (acronimo di “Centre for English Language Teaching”), una scuola specializzata nell’insegnamento dell’inglese a studenti stranieri che si trova a Cardiff, il capoluogo del Galles.
Appena arrivati in sede il primo giorno, ci sono stati sottoposti dei test a risposta multipla per riuscire a dividerci nelle varie classi di livello; io ho partecipato alle lezioni di inglese avanzato, per cui alla conclusione del corso di due settimane ho ricevuto un attestato di inglese a livello B2 (purtroppo il C1 è possibile ottenerlo solamente con dei corsi più specifici, e non scolastici come questo).
Durante le due settimane in Galles, le nostre giornate erano organizzate in modo molto meticoloso. Partivamo con le lezioni in aula la mattina, per poi pranzare in sede con il nostro pocket-lunch preparato dalle famiglie ospitanti. Dovete sapere che, nel Regno Unito, non si usa mangiare molto a pranzo: solitamente, la mattina dopo un’abbondante colazione, preparano qualcosa da poter “sgranocchiare” come pasto, e per cena si saziano completamente. Il pomeriggio era molto variegato, infatti ogni giorno svolgevamo attività differenti: dai giri in città per scoprire i segreti di Cardiff, ai progetti scolastici per cui dovevamo intervistare gli abitanti del posto; una volta abbiamo visitato Cardiff Bay, mentre il 1° Marzo siamo stati invitati a partecipare alla parata del St. David’s Day, il patrono.
Colegio Delibes – Salamanca, Spagna
Il Colegio Delibes (“scuola Delibes”) è un istituto nel centro di Salamanca, che si trova nella regione di Castilla y León in Spagna, e l’abbiamo frequentato per due settimane durante il quarto anno delle superiori. Qui abbiamo avuto occasione di interagire con studenti da tutto il mondo, in particolare dall’Australia e dagli Stati Uniti, che prediligono questa scuola in particolare proprio per una caratteristica speciale; qui i corsi sono brevi e alquanto economici, ma intensi, e la città è rinomata per essere l’unica in cui si parla ancora il “vero spagnolo” senza influenze o accenti di alcun genere.
Come per la scuola in Galles, anche qui ci hanno fatto compilare un test per stabilire il livello di studi in cui inserirci. Sono stata giudicata adatta al livello superiore, quindi alla fine delle due settimane ho portato a casa un ulteriore attestato di competenza in lingua spagnola a livello B2.
In questo caso le nostre giornate erano invertite; il pomeriggio avevamo lezione, mentre prima di pranzo esploravamo la città e partecipavamo ad attività di vario genere. Molte volte ad inizio giornata visitavamo alcuni punti cardine del capoluogo, come i musei, gli archivi, le cattedrali e l’università. Al contrario di Cardiff, in Spagna non era necessario portarsi il cibo già pronto; tutti i tre pasti venivano consumati a casa e le lezioni iniziavano subito dopo pranzo. Per quanto riguarda la sera, invece, molte volte uscivamo a mangiare (il cibo spagnolo è una bontà: chi non ha mai sentito parlare delle tapas?) o partecipavamo ad altre attività organizzate dai coordinatori.
Il fine settimana era uguale in entrambe le esperienze; per il sabato abbiamo delle escursioni fuori-porta e la domenica era completamente libera, da passare con la famiglia, gli amici, e cercare di inserirsi sempre di più nella cultura locale!
Se anche voi avete avuto l’occasione di studiare all’estero, raccontatemi le vostre esperienze!
Cosa avete apprezzato di più e cosa proprio non vi è piaciuto?